Casa della Misericordia

(sec. XVI)


via Rovelli, 32-34


 Il luogo pio ebbe origine dall’impegno caritativo del cappuccino Francesco da Calabria e di alcuni nobili, per lo più legati al fondatore dei Somaschi Gerolamo Miani, che in occasione della carestia e dell’epidemia del 1539-40 organizzarono distribuzioni di generi alimentari ai poveri di Como e a quanti erano stati messi in quarantena. Nel 1540 il gruppo ottenne il riconoscimento delle autorità cittadine e dal governatore di Milano, che ne approvò i primi statuti. Nel 1544 i deputati della Misericordia acquistarono un edificio nel quale fecero erigere un oratorio dedicato a san Paolo; due anni dopo, Giovanni Antonio Odescalchi donò alla Misericordia una casa attigua alla chiesa affinché vi fosse istituita una scuola, gratuita per i ragazzi poveri e a pagamento per quelli di nobile famiglia. Al soccorso dei miserabili e all’attività educativa, i membri del sodalizio affiancavano la visita e la cura gratuita degli infermi indigenti della città e l’istituzione di doti per fanciulle prive di mezzi. Dal 1594, secondo le ultime volontà di Ludovico Tridi, l’attività educativa si estese anche ai ragazzi in difficoltà di Torno; dopo la chiusura della scuola, nel 1787, la sede della Misericordia fu occupata da organismi della pubblica amministrazione fino alla fine dell’Ottocento.

I documenti raccontano…

Dagli atti della visita apostolica di Francesco Bonomi, 1578

La societas della Misericordia, presso l’oratorio di San Paolo, è amministrata da tredici persone, di cui tre sono canonici incaricati dal capitolo della cattedrale e dieci sono nominati dalla comunità di Como. Suo compito specifico è la cura dei poveri della città, ai quali distribuisce le elemosine che per loro raccoglie.

Dagli atti della visita del vescovo Filippo Archinti, sec. XVII

Mantiene un maestro de scola qual’insegna legere a sesanta poveri putti con salario de lire 15 il mese, le quale per la magiore parte si pagano con danari dell’estessi deputati et per il più delle volte il cappellano che dice la messa quotidiana fa anche l’officio del maestro con doppio salario de lire 30 il mese in tutto. Distribuisce a poveri infermi, et altri bisognosi circa lire 350 il mese, quando più e quando meno secondo la sua possibilità, oltra l’elemosine straordinarie che fa alla Pasqua e Natale de lire 600 in circa, et oltra il pane che se li manda da distribuire a poveri o nelli funerali di persone pie, et oltra stara vinti di sale (…) et quando il bisogno de poveri è grande, alle volte si sforla de più di quello che comporta la sua possibilità. 

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Immagine principale. La chiesa di San Paolo oggi

In basso.  Gerolamo Miani (1486-1537)