Ospedale di San Gottardo

(sec. XV)


via Monti, 27


 Nulla si conosce circa le origini di questo ospedale, attestato dagli anni Trenta del Quattrocento; secondo quanto dichiarato nel corso di una visita pastorale del 1444, esso dipendeva dall’abate del vicino monastero di San Giuliano, che ne nominava il rettore. Nel 1496 San Gottardo fu definitivamente unito all’Hospitale novum (il Sant’Anna): la documentazione informa che alla fine del secolo i deputati del Sant’Anna regolavano le celebrazioni che una schola di disciplini faceva officiare nella chiesa dell’antico ospizio. Nel 1537 in San Gottardo si trasferirono gli orfani che Gerolamo Miani aveva inizialmente raccolto nell’ospedale di San Leonardo. Tale istituzione sopravvisse fino al 1546, quando confluì nella Scuola della Misericordia; mentre gli edifici dell’ospedale furono affittati per usi profani, nella chiesa, di cui oggi non restano tracce, si continuò a celebrare fino all’inizio del Seicento.

I documenti raccontano…

Dai verbali del consiglio cittadino, 1433

Poiché il podestà afferma (…) che molti pellegrini e altri poveri stranieri hanno lamentato di non aver ricevuto né ospitalità né elemosine in città e neppure nei sobborghi, con grave disonore per i nobili e per i cittadini di Como, e poiché in città vi sono molti ospedali riccamente dotati dai Comaschi affinché i poveri di Cristo vi fossero ospitati e ricevessero elemosine, al cospetto dei Savi di provvisione (…) il ministro di San Gottardo promette di tenere preparati due letti e di accogliere i poveri.

Dalle Memorie antiche di Como di Francesco Magnocavallo, 1518-1559

 Erra questa scolla di questo modo: che ‘l detto messer Gerolamo [Miani] pigliava di figliogli povereli miseri et infermi, e reducevagli a questa scola; e ivi li netava prima dela monditia, dopo li nudrigava con tanto amore et polideza (…). Dopo li inviava nel proprio loco a diversi esercitii, e doppo alcune volte il giorno li guidava in ciesa a fare certe laude et altre oratione (…); e ‘l simel facievano quando si dovea magnare. E dopo essendosi a essi putti restituito la sanitade e indirizzati ali boni costumi et arte, si davano poi a chi havea bisogno di servitù ad imparare chi un mestere e chi uno altro.

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Immagine principale. Ambito lombardo, Ammalato prega la Madonna e San Gottardo, sec. XVIII (Colle San Gottardo, chiesa di San Gottardo)

In basso. Attribuito a B. De Donati, San Gottardo, 1520 (Gravedona, chiesa di Santa Maria delle Grazie)

G. B. Pozzo, San Gottardo libera un indemoniato e fa l’elemosina, 1718 (Vercana, chiesa della Madonna delle Neve)