Ospedale di San Lazzaro
(sec. XII)
via Rimoldi, 5
L’ospedale si sviluppò verso la fine del XII secolo dall’attività di un gruppo di uomini e donne impegnati nell’assistenza dei lebbrosi che vivevano nella convalle di Como. Entro la fine del secolo la domus malsanorum, che ormai presentava una propria organizzazione interna, passò sotto la tutela del vescovo e dei canonici della cattedrale, ma già nel 1203 era divenuta autonoma. Passato sotto il controllo della comunità cittadina poco dopo la metà del Quattrocento, nel 1481 San Lazzaro fu aggregato all’Hospitale novum (il Sant’Anna), ma conservò almeno in parte le antiche funzioni, poiché continuarono a trovarvi ospitalità malati di lebbra e, in occasione di epidemie, gli appestati; in seguito – sicuramente in occasione della peste del 1630 – le funzioni di lazzaretto passarono a San Clemente di Geno. Dopo la sconsacrazione della chiesa dell’antico ospedale nel 1779, il complesso fu trasformato in abitazione e magazzino; ampie parti della costruzione originaria sono però ancora visibili da via Rimoldi.
I documenti raccontano…
La più antica attestazione dei lebbrosi della Convalle di Como, da un testamento del 1186
Nel nome di Dio io, Volta, soprannominato Passera di Como, (…) per la salvezza della mia anima e in restituzione di quanto accumulato esercitando l’usura, lascio tutte le mie case e tutti i terreni (…) siti nel territorio di Massano ai lebbrosi che vivono nella convalle di Como, in modo che (…) siano sempre di loro proprietà.
Dai verbali del consiglio cittadino, 1433
Poiché il podestà afferma (…) che molti pellegrini e altri stranieri poveri hanno lamentato di non aver ricevuto né ospitalità né elemosine in città e neppure nei sobborghi, con grave disonore per i nobili e per i cittadini di Como, e poiché in città vi sono molti ospedali riccamente dotati dai Comaschi affinché i poveri di Cristo vi fossero ospitati e ricevessero elemosine, al cospetto dei Savi di provvisione (…) il ministro di San Lazzaro si impegna ad accogliere fino a quattro poveri, oltre ai lebbrosi che già ospita.
Dai verbali dell’ospedale di Sant’Anna, 1485
Tommasino, del terz’ordine, chiede ai deputati dell’Ospedale nuovo che la figlia di Gabriele da Mariano, lebbrosa, sia ospitata nelle case dell’ospedale di San Lazzaro e che le sia dispensato il vitto necessario, come si fa di solito con quanti sono affetti da questa malattia.
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Immagine principale. Danza della morte affrescata sul portale della chiesa nella seconda metà del Quattrocento, disegno di G. Pedraglio, 1828 (si ringraziano i Musei Civici di Como, Archivio fotografico M.C. di Como)
In basso. Donazione di un prato alla domus malsanorum e alla chiesa di San Lazzaro, 1197
Ambito lombardo, Sant’Antonio di Padova guarisce il lebbroso, sec. XVII (Schignano, chiesa di Santa Maria Assunta)